Dopo l’inaugurazione dell’anno scorso, non ero ancora tornata a La Casina. Per fortuna qualche giorno fa mi trovavo in zona e ho avuto modo di rimediare, confermo il giudizio che avevo avuto sul locale e, soprattutto, l’impressione su Alessandro, giovane pizzaiolo creativo e talentuoso.
Il menu è diviso in pizze tradizionali mai banali, pizze farcite (focacce, calzoni e pizza frisa, che ricorda la frisella classica) e social pizze da degustare, tra cui anche bagel. Inoltre, la cucina prepara anche qualche piatto di terra o di mare. Carta del bere con numerose referenze sia di vini, anche francesi, che di birre artigianali. I locale, frutto di una recente ristrutturazione, e il personale, sempre sorridente nonostante la stanchezza, contribuiscono alla buona riuscita della serata.
Prima di iniziare la cena, convinco il mio tavolo a dividersi qualche pizza con me, così da avere la possibilità di assaggiare più gusti e conoscere al meglio il lavoro del pizzaiolo.
Cominciamo con la Ciccia e Smoke, farcita con camembert di bufala, bieta ripassata, maionese alla senape, carpaccio di fassona piemontese affumicata a freddo direttamente sul tavolo. Originale nella presentazione, decisa nel sapore e molto croccante grazie al suo impasto “crock”, a lievitazione mista ed alta idratazione.
Il secondo assaggio è per la Cocktail di Mazara, stesso impasto della precedente ma topping di mare, con burrata pugliese, insalata iceberg, germogli, tartare di gambero rosso di Mazara, elisir di di gambero rosso Mazara e aria di mela. Leggera e freschissima, è la pizza perfetta per una calda sera d’estate.
Curiosi di provare anche una pizza con impasto tradizionale ordiniamo l’Imperiale, l’unica tra queste cotta in forno a legna. Salsa a base di pomodoro, panna e basilico, burrata pugliese, germogli, salmone marinato e perlage di tartufo. Vivace nel gusto e nell’aspetto, ma forse la meno interessante tra tutte.
Si prosegue con una pizza è omaggio ad un grande classico della tradizione partenopea: La Genovese. Pizza farcita con sugo alla “genovese” con cipolla e costine di maiale, stracciatella affumicata, cacioricotta ed emulsione alla cipolla. Dolce ma decisa, come solo una genovese sa essere.
L’ultima è la pizza Tentacoli, con burrata pugliese, pesto di sedano, basilico e mandorle, insalata di fagiolini e patate, polpo in cottura, polvere di pomodoro. Particolarità di questa pizza, gustosissima, è l’impasto “wild crock” preparato con farina multi cereale e orzo tostato, partendo da acqua fermentata (che fermenta con frutta e verdura per circa 5 giorni prima di essere utilizzata nell’impasto) e quindi senza aggiunta di lieviti. Avrei voluto non doverla condividere con gli altri perché uno spicchio di questa pizza è decisamente troppo poco!
Buona e di qualità la proposta, prezzi onesti, gentilezza. Ad un anno dall’apertura, sono contenta di essere tornata a provare le pizze di Alessandro tanto quanto sono dispiaciuta che La Casina non sia più vicina a casa mia… per poterci andare più spesso!
LA CASINA
Via S. Giuseppe Vecchio, 220 – Massa
Tel. 324/5824410
Pizze da 5,50€ a 18€, pizza Margherita 6€.
Tanti i laboratori in programma, come quello sulla pizza napoletana e pizza fritta con Giovanni Santarpia, sulla pizza pisana e la cecina con Giuseppe Ariti della Pizzeria Chimenti Special di Pisa, sulla pizza al tegamino con Gabriele Dani della Pizzeria Disapore di Cecina (Li). E per un maggiore approfondimento anche due masterclass: Luca D’Auria della Pizzeria Fratelli D’Auria di Pisa insegnerà a fare la pizza a casa e, il giorno successivo, Stefano Bernardeschi e Stefano Gatti, fornai ed esperti panificatori, spiegheranno tutti i segreti del lievito madre.
La degustazione con la Scarola, pizza bianca con mozzarella campana Dop, scarola saltata, olive taggiasche, capperi di Pantelleria, alici del Cantabrico, che niente ha da invidiare alla tradizione napoletana.
Il secondo assaggio è la variazione di una pizza presente nel menù, la Stracciatella e bottarga, proposta senza stracciatella ma con mozzarella campana Dop, zucchine alla scapece dell’azienda La Suvera Bio di Pievescola (Si) e bottarga di di muggine di Orbetello Presidio Slow Food, omaggio nostalgico alle vacanze estive che Stefano trascorreva in Maremma con la famiglia.
La terza proposta è la Shitake, salsiccia e fonduta, una pizza a base bianca con mozzarella campana Dop, fungo shitake dell’azienda La Suvera Bio, salsiccia dell’Antica Macelleria Marzini di Colle Val d’Elsa (Si), fonduta di pecorino di Pienza e rosmarino. Una pizza dal gusto forse più invernale… ma perfetta per questa primavera che si fa desiderare.
Si prosegue con la Lardo di Colonnata in rosso (altra variazione di una pizza presente in carta), con mozzarella campana Dop, pomodorini ciliegino confit dell’azienda La Suvera Bio, lardo di colonnata dell’Antica Macelleria Marzini a e rosmarino. Molto delicata e… anche bella da vedere!
Ultima, ma non per bontà, la Bufala in giallo e rosso, con mozzarella di bufala di Agerola, pomodorini del Piennolo gialli e rossi dell’azienda Virtuna 1934 di Ercolano (Na) e basilico fresco, vivace al gusto e all’occhio.
Approdato all’arte bianca dopo un percorso lavorativo variegato, è solo nel 2016 che Mirco apre, insieme a Loretta, sua socia (e suocera!), la sua prima -e per ora unica- pizzeria. All’ingresso un bel banco fornito e un piccolo forno in cui riscaldare i tranci, laboratorio di produzione non a vista. Il locale è pensato principalmente per il taglio e l’asporto, quindi pochi coperti (meno di dieci, che aumentano nella bella stagione sfruttando la veranda) ma, soprattutto, assenza di bagno per clienti.
Nell’attesa che Mirco decida cosa farmi assaggiare… inizio con una pizza rossa con pomodoro basilico, origano e olio evo Titone a crudo.
Poi arrivano le due proposte “dell’orto”: la vegetariana di stagione con crema di patate, porri e carote stufate in forno ed emmental e la asparagi e ceci, con asparagi cotti in forno, crema di ceci, fiordilatte e pepe.
Tra le farcite provo invece una schiacciata con pancetta cotta nel lardo, delicatissima malgrado il nome.
Andando verso sapori più decisi, la pizza rossa con mozzarella, pancetta al pepe e crema di tartufo e la rossa con cipolla in agrodolce e gorgonzola dolce.
Per finire la pizza bianca con fiordilatte, tagliatella di uovo, peperone cornetto rosso e crema di patate e il grande classico rocco con acciughe del Cantantabrico, cappero puntina e olio a crudo.
Dal 18 al 20 Maggio a Cecina va in scena la seconda edizione di Pizza Convivium, la manifestazione organizzata dal Comune in collaborazione con l’associazione Pizze di Charme, in programma al parco espositivo I Pini.
Il benvenuto dello chef è un crostino di pane a Pasta Madre Viva con crema di formaggio caprino, funghi, misticanza e semi di papavero ma la degustazione vera e propria si apre con Pane Semi&Salumi, bocconcini di pane ai semi serviti con lardo aromatizzato con scannello, con crema di ricotta e zucchina cruda a julienne aromatizzata alla menta e con Stortina Veronese e Monte Veronese di malga. Perfetti per stuzzicare l’appetito e davvero un’ottima idea… chi mai penserebbe di ordinare del pane in pizzeria?
Si prosegue con la Mozzarella di Pane Asparago. La mozzarella di pane è un piccolo panino d’ispirazione orientale, molto morbido, imbevuto di acqua di governo della mozzarella e poi cotto a vapore, che in questa occasione è stato farcito con crema di ricotta e asparago bianco, uovo di quaglia e asparago verde crudo. Fresco e delicatissimo.
E’ il momento della croccantezza, con la Pizza Crunch con ristretto di pomodoro, capperi, foglie di limone, Brà stagionato, zeste di limone e olio extra vergine di oliva e con la Pizza Doppio Crunch imbottita con crema di verdura, mozzarella fiordilatte, tarassaco, funghi cardoncelli e Monte Veronese di malga.


Prima della pizza assaggio un’ottima Montanarina classica, con pomodoro San Marzano, parmigiano e basilico (pendendomi di avere ordinata solo una!).
Ordino così una pizza Doc con pomodorini del piennolo del Vesuvio dop, mozzarella di bufala di Battipaglia dop, parmigiano Reggiano dop 24 mesi, basilico, olio evo e una Ischia con fiordilatte, prosciutto crudo di San Daniele 27 mesi, rucola, scaglie di parmigiano Reggiano dop, basilico, olio evo. Davvero due buone pizze napoletane, gustose e ben digeribili, con un bel cornicione soffice e tondo… come la O d Giotto!
Un posto in cui tornare sicuramente, per a qualità della pizza, per i prezzi onesti e per poter assaggiare la frittura all’ischitana e la pizza Cucuziell e Purpietill!
La prima ad arrivare in tavola è una Montanarina con salsa di pomodoro San Marzano, bufalina affumicata toscana, alici di Cetatra, pecorino, oliva taggiasche, cappero e una foglia di basilico fresco. Croccante e saporitissima, è perfetta come inizio!
La prima è la Boca (che sta per Bologna-Catania), una pizza bianca con impasto di grano verna, un’antica varietà di grano toscano, con stracciatella di Vada, mortadella di Bologna, pomodori secchi di Bibbona e pesto e granella di pistacchio di Bronte.
Si prosegue con la Marinara Gialla con aglio rosso di Nubia, stracciatellina, alici di Cetara, origano di Pantelleria, una grattata di scorza limone e qualche goccia di olio al peperoncino con agrumi della Peperita di Bibbona, freschissima, è probabilmente la mia preferita.
Ma la degustazione non finisce qui e dopo le pizze più fantasiose spazio alla tradizione con un viaggio a Napoli: la Marinara con aglio di Nubia e origano di Pantelleria, la Cosacca con grattata di pecorino romano e di parmigiano e, ovviamente, la Margherita. Divertente la “verticale” partenopea e nota di merito per la marinara che supera le aspettative!
Dopo tutte queste pizze, Gabriele mi fa assaggiare anche un crostone croccante fatto con il suo pane, leggermente fritto in padella con tonno del Mediterraneo, olive leccine, pomodorino, ricotta con pepe limonato e cipolle caramellate. Ottimo e stuzzicante, la prossima volta da provare ad inizio cena.
Chiude la serata una pizza che è quasi un dolce: è la Gourmet di fine pasto creata insieme a Cristina Galliti, appassionata gastronoma ma soprattutto amica di Gabriele. Una pizza che nell’impasto ha anche un po’ di cannella, zucchero di canna e gocce cioccolato farcita con mousse di mozzarella di bufala aromatizzata alla vaniglia, pomodorini della Mediterranea Belfiore, azienda conserviera di Cecina, e polvere di caffè. Arriva a fine cena ma non ha l’aspetto un dessert e per questo confonde e stupisce.
Torna anche quest’anno a Pietrasanta (Lu) Contaminazioni di Pizza e lo fa alla grande, raddoppiando le giornate di evento e, soprattutto, moltiplicando i nomi degli ospiti e… le pizze da assaggiare!
All’appuntamento inaugurale con Damiano Donati ero presente anche io (



