Non ero ancora stata da Pomodoro e Mozzarella a Pisa e la scorsa domenica ho deciso di provarla. Aperta da qualche anno, ha recentemente cambiato nome e “stile”, con l’intento dichiarato di offrire un prodotto diverso e, azzarderei, unico per il momento in città.
La pizzeria, in pieno centro storico, ha preso il posto di un’osteria siciliana molto apprezzata, alla quale ero particolarmente affezionata. Della grazia del precedente locale però conserva solo il pavimento in cotto e il soffitto a volte, perché purtroppo la riorganizzazione degli spazi ha fatto perdere ampiezza all’ambiente e l’arredamento scelto (sedie in plastica, televisore a parete, illuminazione a giorno e un bancone imponente) non è esattamente quello che ti aspetteresti di trovare in una casa torre medievale.
Al forno Giuseppe D’Auria, che oltre ad avere il timone del suo locale è anche istruttore pizzaiolo e, soprattutto, “figlio d’arte”. Il padre infatti ha un’altra pizzeria in città ma Giuseppe, rispetto a lui, ha scelto di lasciare la strada della verace per proporre una “pizza gourmet“, come lui stesso la definisce: ad alta idratazione, farine macinate a pietra, lievito madre, maturazione a 72h, cura e creatività nei topping.
Il menù propone le pizze della tradizione ma settimanalmente è arricchito da un fuori carta interessante. Su richiesta, con una minima maggiorazione, si può ordinare anche l’impasto senza glutine. Oltre alle pizze, i fritti, tra cui panzarotti, arancini e zeppole, i panuozzi, la pizza fritta e una carta dei dolci molto partenopea.
Oltre a varie bibite, birra alla spina e vini toscani e campani. Purtroppo nessuna traccia di birre artigianali, che invece ben affiancherebbero una pizza di questo tipo.
Incuriosita dalla proposta gourmet, ho ordinato due pizze fuori menù, entrambe bianche. Una con fior di latte, fiori di zucca, stracciatella di bufala e acciughe del Mar Cantabrico e l’altra, su consiglio della ragazza in sala, con bufala campana DOP, pomodori arrostiti, battuto di basilico e pinoli.
Cottura “da maestro”, cornicione pronunciato e ben alveolato, bella presentazione. Oltre a questo anche molto buone! Sottolineo solo due scelte che non ho condiviso: i fiori di zucca che erano fritti (oltre a non essere indicato nel menù li ho trovati un po’ poco adatti alla “leggerezza” di quella pizza) e le fette di pomodoro arrostito che erano completamente fredde (anche se erano state arrostite in precedenza, forse avrebbero potuto rifare un passaggio nel forno, per evitare il raffreddamento immediato della pizza).
A completare il giudizio positivo, il fatto che sia una delle poche pizzerie aperte a Pisa la domenica sera dove non manca tra l’altro un servizio in sala cortese e sorridente.
Anche se cosa stabilisce che una pizza sia gourmet è ancora poco chiaro, ed è certo che non basti tagliare una pizza a spicchi per definirla tale, quella di Pomodoro e Mozzarella è sicuramente una buona proposta per Pisa e un ottimo punto di partenza (e di speranza!) per la diffusione in città di una cultura della pizza differente.
Avanti cosi!
POMODORO E MOZZARELLA
Via Domenico Cavalca, 28 – Pisa
Tel. 050/543629
Pizze da 5€ a 14€ , pizza Margherita 5,50€.

il conto
Andrea, per gli amici Cecio, è un ottimo padrone di casa e in qualche modo è l’amico che vorresti avere: curioso e appassionato, chiacchierone, molto ospitale e soprattutto abile pizzaiolo. Ha iniziato a mettere le mani in pasta nei weekend, per arrotondare il suo stipendio di operaio. Poi, quasi dieci anni fa, ha cambiato vita aprendo la sua pizzeria, dove è stato da subito capace di fare la differenza.
A cena in tre abbiamo voluto assaggiare la Pizza Bon Cecio, bianca con semi misti, ricotta della Garfagnana, pancetta porchettata e pepe selvatico del Madagascar, una Pizza Gourmet Bianca del giorno, con cavolo verza speziato al curry, capocollo di cinta senese Dop e provola (sostituita all’ultimo dalla bufala) e ovviamente una Pizza Margherita.
Tornerò certamente da Cecio, magari un Giovedi, quando Andrea propone ai suoi clienti l’impasto 100% enkir o nel periodo natalizio per acquistare il suo panettone, sicuramente da non perdere.