La Filiale di Franco Pepe, ovvero la pizza napoletana nel cuore della Franciacorta.

A meno di una settimana dal mio primo “incontro ravvicinato” con Franco Pepe, avvenuto in occasione di Identità Golose, sono stata a cena nella pizzeria che ha inaugurato in Franciacorta appena un anno fa.

Per aprire La Filiale, il suo primo locale fuori Caiazzo, ha scelto l’Albereta Relais & Chateaux, ad Erbusco (BS), una location di pregio dove ha potuto trasformare un chiosco tra gli alberi in una pizzeria chic e moderna.

Al piano terra un grande bancone bar, una parete di vini e bollicine e la cucina a vista in cui spicca il forno elettrico progettato direttamente da Pepe. Al piano superiore un ambiente raccolto e raffinato, nei toni del legno e del verde scuro, con tulipani bianchi, illuminazione soffusa, al centro anche un tavolo conviviale, tutt’intorno solo finestre.

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Il menù, che varia periodicamente, propone i successi di Pepe in Grani, realizzati con le stesse tecniche di lavorazione e con i medesimi ingredienti. Ci sono anche alcune pizze dedicata alla Franciacorta create con prodotti del territorio, ideate insieme a Fabio Abbatista, chef dell’Albereta.

I pizzaioli si sono formati direttamente a Caiazzo e il personale di sala, tanto giovane quanto preparato, è in grado di rispondere ad ogni curiosità dei clienti. E’ la situazione ideale per gustare un’ottima pizza napoletana immersi tra le vigne di una delle aree di produzione vinicola più interessante (e glamour!) d’Italia.

Optiamo per la formula degustazione, ovvero pizze servite una alla volta, da condividere. Per la scelta ci lasciamo guidare un po’ dal cuore e un po’ dai suggerimenti del cameriere. Accompagniamo la cena con le birre del Birrificio Italiano.

Iniziamo con la Sensazioni di Costiera, una pizza fritta con aglio disidratato, peperoncino, prezzemolo, pomodoro cuore di bue, acciughe di Cetara, buccia di limone di costiera. Un fritto perfetto, croccante e asciutto che profuma di primavera ad Amalfi.

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Si prosegue con la Margherita Sbagliata con mozzarella di bufala DOP del caseificio Il Casolare di Alvignano, pomodoro riccio dell’Azienda Agricola La Sbecciatrice di Piana di Monte Verna, riduzione di basilico e olio evo varietà caiazzana. Una Margherita “alternativa” in cui la base è bianca e solo dopo cottura vengono aggiunti a crudo pomodoro e  basilico, perché, econdo Pepe, è solo in questo modo che si riesce ad avere la percezione al palato della distinzione del gusto dei quattro ingredienti.

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La terza pizza in degustazione è la Mare e Monti Maritati con formaggio “blu di bufala” fiordilatte del caseificio Il Casolare di Alvignano, scarola riccia, crema di acciughe di Cetara, pomodorino cotto in forno aromatizzato. La dolcezza piccante del formaggio erborinato, la sapidità delle acciughe, l’acidità del pomodoro, la freschezza della scarola… una pizza completa ed appagante, all’unanimità votata come la migliore della serata.

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La pizza dedicata al territorio è la Curtefranca, con Fatulì della Val Saviore, pancetta steccata affumicata, fiordilatte del caseificio Il Casolare di Alvignano, battuta di broccoli e pistacchio.

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La quinta scelta è la Viandante, schiacciata con mortadella, ricotta di bufala campana, pistacchi e bucce di limone. La si poteva scegliere anche fritta e forse sarebbe stata più interessante, perché in questa versione è la pizza che mi ha convinta di meno.

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La degustazione si chiude con la Scarpetta, piatto simbolo dell’ultima edizione di Identità Golose. Mozzarella di bufala DOP del caseificio Il Casolare di Alvignano, crema di Grana Padano 12 mesi, composta di pomodori, basilico liofilizzato (in stagione viene messo fresco), scaglie di Grana Padano 24 mesi e olio evo varietà caiazzana per questa pizza che “a Caiazzo ormai è richiesta più della Margherita” (cit.). Uno spicchio di questa pizza è stato per me un salto nel passato fino ai primi anni di scuola, ai pranzi a casa, alla pasta con la “pomarola” della nonna. Un gusto semplice ma denso di ricordi che pensavo di aver dimenticato ma che la Scarpetta ha fatto riaffiorare. Una bella esperienza davvero.

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A fine cena il ragazzo in sala, invocando il nome di Pepe, ci propone (non con poca insistenza) di chiudere la serata con la pizza fritta dolce. Cediamo al consiglio e ordiniamo la Crisommola, con ricotta aromatizzata al limone, confettura di albicocca del Vesuvio, nocciole tritate e tostate, polvere di olive di Caiazzo disidratate e una fogliolina di menta. Lo stesso fritto impeccabile di prima, una farcitura originale, in pratica una chiusura perfetta che però ha il sapore amaro dell’insistenza commerciale. Peccato.

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Prima di lasciare il locale scambiamo qualche parola con lo staff e scopriamo che il menù è variato spesso per seguire la stagionalità degli ingredienti ma anche per garantire la continuità di approvvigionamento dei prodotti (pare che recentemente qualche fornitore avesse ritardato nelle consegna), oppure che dopo essere stato corteggiato da molti Franco Pepe avrebbe deciso  di aprire proprio ad Erbusco perché il mulino con cui collabora si trova a meno di 10 km dalla pizzeria, o ancora che avrebbe scelto tra tutte le possibilità proprio l’Albereta che fu casa di Gualtiero Marchesi per oltre vent’anni.

In ogni caso, qualsiasi sia la motivazione, più o meno romantica, che abbia spinto il pizzaiuolo di Caiazzo ad inaugurare la sua Filiale (di nome e di fatto) in Franciacorta, è un bene che sia successo!


LA FILIALE

Via Vittorio Emanuele, 23 – Erbusco (Bs)

Tel. 030/776260

Pizze da 10€ a 20€, pizza Margherita 12€.

 

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