Nata come pizzeria ma diventata celebre per le sue carni, la Panacea è uno dei pochi posti a Pisa dove alla pizza viene riservata qualche attenzione in più.
Il locale, appena fuori dalla città, ha una stanza unica per l’inverno ma si allarga in una veranda per le calde sere d’estate. Trovare un tavolo libero pare non sia cosa facile ma a onor del vero ieri pomeriggio alla prima chiamata sono riuscita ad assicurarmi un tavolo per cinque persone per la sera stessa.
Avvisati dal cameriere di un’attesa di minimo 20 minuti per le pizze (che si rivelano oltre 50!) ordiniamo un antipasto misto toscano e una caponata con fiammiferi di carne per calmare la fame dovuta ad una lunga giornata al mare e ingannare il tempo.
Il menù si apre con alcune premesse, che suonano più come “istruzioni per l’uso”: ogni variazione al topping ha il suo un costo, non si possono ordinare alcuni tipi di pizze che sono state lasciate volutamente fuori carta, non sono tonde ma ovali a causa dell’alta idratazione, l’impasto a lunghissima lievitazione (addirittura, pare, 100 ore!) costa 1 euro in più, il costo di un caffè come ci viene ricordato anche alla cassa. La lista delle pizze non è ampissima e sfogliando il menù nessun colpo di fulmine mi guida nella scelta. Come ultima è segnata una generica Pizza Gourmet che varia di volta in volta ed è aggiornata sulla lavagnetta in sala. Si possono ordinare pizze, baby pizze (solo Margherita e Wurstel) e taglieri composti da due gusti. Tutte le pizze sono cotte nel forno a legna.
Dopo una consultazione scegliamo queste cinque pizze: due Panacea, rossa con radicchio trevisano, noci bufala e olio tartufato (una ordinata anche con aggiunta di prosciutto crudo), la del Pastore, rossa con porri, pecorino, rucola e pomodori ciliegini, l’Amalfitana, rossa con prosciutto crudo, mozzarella di bufala e pomodori ciliegini e la Pinolina Bianca, con radicchio travisano, pinoli, rucola e salame toscano (sostituito da prosciutto crudo). Tutte richieste con l’impasto “superior”, ovvero un mix di farina di soia, riso e frumento e una lievitazione molto lunga con madre disidratata.
Non essendo amante delle rosse, mi dedico solo alla mia pizza che, come tutte le cose, ha dei pro e dei contro. Trovo l’impasto molto buono, ben lievitato, soffice, ben cotto. Probabilmente al momento è uno dei migliori impasti di zona. Una nota meno felice invece per il topping, ricco ma poco legato, scondito e (a) crudo (mea culpa l’aver pensato che almeno il radicchio sarebbe stato cotto). Ma sicuramente un abbinamento fresco e leggero per il primo weekend di luglio!
Da bere ordiniamo una bottiglia d’acqua, una birra media una bottiglia di Prosecco di Valdobbiadene e una di Pinot Grigio DOC Friuli Colli Orientali dell’azienda La Tunella e per chiudere un caffè.
Il personale è scherzoso ma formale allo stesso tempo, la pizza è buona, il conto è giusto anzi c’è puro uno sconto! Direi che anche se ci aspettavamo qualcosa in più abbiamo comunque tutte le ragioni per tornarci.
PIZZERIA LA PANACEA
Via Calcesana, 179 – Ghezzano (Pi)
Tel. 050/8771170
Pizze (classiche) da 5 a 14 € , pizza Margherita 5,50 €. (baby Margherita 4 €, tagliere Margherita 13 €)

il conto